Forgiatura Barba

Caro Mario, venire da te per tagliare i capelli diventa sempre di più un’esperienza unica, straordinaria nel senso letterale del termine. La cura con cui fai il tuo lavoro, il tuo lavoro ben fatto, è talmente parte di te che non ci faccio più caso, ma nel senso buono, di chi si abitua a fare bene le cose, che come sai è uno dei muri maestri del lavoro ben fatto, è la risposta alla terza domanda, il come si fa, perché ci si abitua, a tal punto che per farla male una cosa ti devi applicare, ci devi prestare attenzione, lo devi fare con intenzione.

Poi c’è la tua gentilezza, quella che ti fa dire “professo’, permette un attimo”, e ti fa prendere il telefono per chiamare il nostro amico Emilio e chiedergli di venire a prendere il caffè, quella che ti fa offrire il cioccolatino che custodisci nel barattolo di vetro, quella che ti fa dire “professo’, vi ho servito e grazie” mentre mi slacci la tovaglia quando per mille ragioni dovrei essere io a ringraziare te.

Dopo di che c’è la tua saggezza, che anche se tu ti arrabbi quando ti chiamo “maestro” io dico davvero, alla fine secondo te come lo devo chiamare un barbiere che mi dice che appena finisce questa storia dobbiamo presentare nella sua bottega Parole Forgiate e pure il lavoro ben fatto, e poi mi parla di quanti e di stringhe, di musica e di vibrazioni, e a un certo punto dice “prof., secondo me ci sta un modo per tenere assieme i quanti, le stringhe e la teoria della relatività generale di Einstein, naturalmente io non lo conosco, e forse quando me lo spiegheranno neanche lo capirò, però secondo me il modo ci sta”.

Per ultime, ma non ultime, ci sono le tue storie, come quando stamattina mi hai detto che un tuo collega barbiere molto bravo, bravo nel mestiere e bravo nell’approccio, nella filosofia di cita, ma guarda un po’, aveva nel suo menù dei servizi per i clienti anche la voce “Forgiatura Barba”, ti ho chiesto subito se lo avevi già detto a Jepis, mi hai detto di no, e così ho deciso di scriverlo io, che questa storia delle barbe forgiate a me mi fa impazzire, e secondo me pure a lui.

Con questo ti saluto, anzi no, ho da dirti ancora che da qui in poi ogni nuovo post che scriverò su questo blog sarà diretto a te, ho chiesto il permesso al mio amico Diario, è stato contento, così insieme a Caro Diario su #lavorobenfatto e a Caro compare Rocco su Caselle in Pittari adesso avrò anche Caro Mario qui.
Un abbraccio forte e alla prossima.

Post Scriptum
La foto è di questa estate, oggi non l’ho fatta.

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